Segmentazione avanzata: come usare i dati comportamentali per aumentare il ROAS

Nel panorama digitale odierno, l'efficacia delle campagne pubblicitarie non dipende più solo dalla creatività degli annunci, ma soprattutto dalla capacità di raggiungere il pubblico giusto al momento giusto. La segmentazione avanzata, basata su dati comportamentali, si rivela una strategia fondamentale per ottimizzare il ROAS (Return on Advertising Spend).

28 Aprile, 2025 - ~ 3 minuti

Segmentazione avanzata: come usare i dati comportamentali per aumentare il ROAS

Comprendere la segmentazione comportamentale

La segmentazione comportamentale consiste nel suddividere il pubblico in gruppi omogenei in base alle loro interazioni con il brand: navigazione sul sito, acquisti precedenti, frequenza di visita, tempo trascorso su determinate pagine, ecc. Questi dati permettono di creare messaggi personalizzati che rispondono alle esigenze specifiche di ciascun segmento, aumentando la probabilità di conversione.

L’importanza dei dati comportamentali nel marketing

Utilizzare i dati comportamentali consente di raggiungere diversi obiettivi strategici fondamentali per il successo di una campagna digitale:

  • Personalizzare l’esperienza utente: Non si tratta solo di mostrare il prodotto giusto al momento giusto, ma di anticipare i bisogni del cliente. Analizzando i comportamenti di navigazione, come le pagine più visitate, il tempo trascorso su determinate sezioni o l’interazione con specifiche categorie di prodotti, è possibile creare esperienze su misura che rispondano realmente alle aspettative dell’utente. Ad esempio, un e-commerce che nota un interesse ripetuto verso una categoria di prodotti potrebbe inviare email personalizzate con sconti mirati o suggerimenti correlati, aumentando significativamente le probabilità di conversione. Inoltre, questa personalizzazione contribuisce a migliorare l’engagement, poiché l’utente percepisce il messaggio come rilevante e cucito sulle proprie necessità.
  • Ottimizzare le campagne pubblicitarie: Attraverso la segmentazione comportamentale, le campagne pubblicitarie diventano più efficaci perché mirate a un pubblico realmente interessato. Invece di investire risorse su segmenti di utenti generici, le aziende possono concentrare il budget su coloro che hanno mostrato un interesse concreto. Questo non solo migliora il tasso di conversione, ma riduce anche lo spreco di budget pubblicitario, ottimizzando il ROAS. Ad esempio, un brand che identifica un segmento di utenti che abbandonano spesso il carrello può investire in campagne di retargeting mirate, aumentando le probabilità di recuperare la vendita. Queste campagne possono includere sconti esclusivi, reminder via email o persino offerte di spedizione gratuita per incentivare il completamento dell’acquisto.

Migliorare la fidelizzazione: I dati comportamentali non sono utili solo per acquisire nuovi clienti, ma anche per mantenere quelli esistenti. Capire chi sono i clienti più fedeli e quali prodotti preferiscono permette di attivare campagne di fidelizzazione, come programmi fedeltà, promozioni esclusive o contenuti riservati. Un esempio concreto è quello di un servizio in abbonamento che analizza il comportamento di utilizzo dei suoi utenti per premiare quelli più attivi, aumentando così la retention e riducendo il churn rate. Segmentare il pubblico in questo modo permette anche di individuare eventuali segnali di disaffezione e intervenire proattivamente per ridurre il rischio di abbandono.

Strategie di segmentazione avanzata

1. Segmentazione RFM (Recency, Frequency, Monetary)

La segmentazione RFM è una metodologia collaudata che si basa su tre parametri chiave:

  • Recency (R): indica quanto recentemente un cliente ha effettuato un acquisto. I clienti che hanno acquistato di recente sono più propensi a rispondere a nuove campagne promozionali rispetto a chi non interagisce con il brand da tempo. Ad esempio, se un cliente ha acquistato un prodotto negli ultimi 30 giorni, è più probabile che sia ancora interessato a offerte correlate o accessori complementari.
  • Frequency (F): misura la frequenza con cui un cliente effettua acquisti. Un cliente che acquista regolarmente dimostra un alto livello di engagement e maggiore probabilità di conversione in campagne future. Le aziende possono sfruttare questa informazione per incentivare ulteriormente la frequenza d’acquisto con promozioni specifiche e comunicazioni mirate.
  • Monetary (M): valuta l’importo totale speso dal cliente in un determinato periodo. Chi spende di più tende a essere maggiormente coinvolto e, di conseguenza, rappresenta un target prioritario per strategie di up-selling e cross-selling. Ad esempio, un utente che acquista prodotti di fascia alta può essere interessato a promozioni esclusive o anteprime di nuovi lanci.

2. Segmentazione basata sul comportamento di navigazione

Monitorando le pagine visitate, il tempo trascorso su ciascuna e le azioni compiute, è possibile identificare gli interessi specifici degli utenti e proporre contenuti o prodotti pertinenti. Ad esempio, se un utente visita ripetutamente la sezione “scarpe sportive” di un e-commerce, è altamente probabile che sia interessato a quel tipo di prodotto. A questo punto, campagne mirate che promuovano nuovi arrivi o sconti esclusivi su quella categoria possono aumentare significativamente il tasso di conversione.

3. Segmentazione per fase del customer journey

Identificare in quale fase del percorso d’acquisto si trova un utente (consapevolezza, considerazione, decisione) permette di offrire messaggi adeguati, guidandolo efficacemente verso la conversione. Un utente in fase di consapevolezza potrebbe apprezzare contenuti informativi, mentre uno in fase decisionale risponderebbe meglio a sconti e promozioni dirette.

Esempi pratici di applicazione

Caso 1: E-commerce di moda

Un’azienda di abbigliamento ha utilizzato la segmentazione RFM per identificare i clienti più attivi e ha inviato loro offerte esclusive, aumentando il ROAS del 30%.

Caso 2: Piattaforma di streaming musicale

Una piattaforma ha analizzato i comportamenti di ascolto degli utenti per proporre playlist personalizzate, migliorando l’engagement e riducendo il tasso di abbandono.

Caso 3: Servizi di food delivery

Una nota piattaforma di food delivery ha sfruttato i dati comportamentali per identificare utenti che ordinano regolarmente durante il weekend. L’azienda ha quindi lanciato una campagna di sconti mirati proprio in quei giorni, aumentando il numero di ordini e il valore medio di ciascuno del 15%

Strumenti per la segmentazione avanzata

Per implementare una segmentazione comportamentale efficace, è fondamentale utilizzare strumenti adeguati:

  • Google Analytics: per monitorare il comportamento degli utenti sul sito.
  • CRM: per gestire e analizzare i dati dei clienti.
  • Piattaforme di marketing automation: per automatizzare le campagne e personalizzare i messaggi.


Conclusione

La segmentazione avanzata basata su dati comportamentali rappresenta una leva potente per ottimizzare le campagne pubblicitarie e aumentare il ROAS. Comprendere i comportamenti degli utenti e adattare le strategie di marketing di conseguenza permette di offrire esperienze più rilevanti, migliorare la soddisfazione del cliente e ottenere risultati concreti

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