Turismo in crisi? Ecco perché vince chi unisce dati e strategia

Nel settore turistico, la rivoluzione digitale è già in corso. Ma saper promuovere destinazioni, hotel e servizi non significa solo essere presenti online: significa conoscere a fondo i propri target, saper gestire il budget pubblicitario in modo chirurgico e raccontare in modo autentico gli asset locali, pur mantenendo uno sguardo strategico globale.

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TurismoNOOOH
04 Ottobre, 2025

In questo scenario, NOOO come agenzia di comunicazione porta la propria esperienza diretta maturata su progetti concreti, tra tecnologie emergenti, strategie glocal e gestione avanzata dei touchpoint digitali.

Strategia turistica digitale: un mercato in trasformazione

Il turismo è uno dei settori più impattati dalla digitalizzazione. Oggi, ogni fase dell’esperienza – dalla scoperta alla prenotazione – avviene online. Ma in un mercato altamente competitivo, non basta essere visibili: occorre saper posizionare correttamente l’offerta, dialogare con pubblici diversi e ottimizzare ogni euro speso in ADV. Le destinazioni, così come le strutture ricettive, devono affrontare sfide complesse in termini di frammentazione dei target, stagionalità, pricing e differenziazione dell’offerta.

ADV e gestione dei budget: chirurgia strategica

La gestione del budget pubblicitario nel turismo non può più permettersi approcci “a pioggia”. Ogni campagna – su Meta, Google, TikTok o Pinterest – va calibrata in base alla stagionalità, ai target di riferimento e agli obiettivi di business. Gli investimenti devono essere fluidi e adattivi, con un’allocazione che tenga conto delle performance in tempo reale, del contesto macroeconomico e dell’evoluzione della domanda.

Google Performance Max e Meta Advantage+ sono strumenti utili, ma vanno integrati in un ecosistema strategico che preveda un funnel strutturato: dalla brand awareness all’acquisizione, fino alla retention e al remarketing.

Target frammentati: sociolinguistica, bisogni e potere d’acquisto

Nel turismo, parlare genericamente di “turisti” è ormai anacronistico. I target sono sempre più frammentati: per provenienza geografica, lingua, età, interessi e capacità di spesa. Comunicare con un viaggiatore tedesco over 60 non è come dialogare con una coppia under 35 italiana, o con una famiglia francese. Cambia il tone of voice, cambiano i contenuti, cambiano i canali.

Per questo, ogni attività ADV deve essere supportata da un lavoro profondo di segmentazione, che tenga conto non solo dei dati demografici, ma anche degli insight comportamentali e culturali. Un approccio data-driven, certo, ma anche umanamente empatico.

Glocal: visione globale, storytelling locale

Le migliori strategie di marketing turistico oggi sono glocal. Da un lato, sfruttano le potenzialità delle piattaforme globali per raggiungere audience internazionali con tecniche avanzate di targeting, bidding e ottimizzazione. Dall’altro, valorizzano gli asset locali in modo autentico e distintivo: un evento, un paesaggio, una storia, una cultura.

Nel nostro lavoro abbiamo visto come una narrazione coerente e radicata nel territorio sia decisiva per differenziare la proposta turistica. Non si vende solo un soggiorno, ma un’esperienza situata. Ed è proprio questa l’anima del turismo: globale nel desiderio, locale nella scelta.

Contenuti visivi e virtual tour: vendere l’esperienza, prima ancora del viaggio

L’immaginazione è il primo motore della prenotazione. Per questo, contenuti visivi autentici e immersivi sono essenziali. I virtual tour, ad esempio, sono una leva straordinaria per far vivere in anteprima ambienti e atmosfere: camere d’albergo, spa, percorsi naturalistici o centri storici.

Le immagini – statiche o dinamiche – devono essere coerenti su tutti i touchpoint: sito, social, portali di prenotazione online (Booking.com e altri), newsletter. E devono parlare il linguaggio emozionale del turista, prima ancora di quello informativo.

Tecnologia, UX e prenotazione: conversione al centro

Avere un sito bello non basta. Il sito turistico deve essere SEO oriented, mobile-first, veloce e pensato per convertire. I funnel devono essere chiari, l’UX intuitiva, l’accessibilità garantita. Le call to action devono guidare l’utente con naturalezza, mentre il booking engine deve integrarsi perfettamente nella navigazione.

Ogni attrito va rimosso. Ogni dato va raccolto, analizzato e trasformato in ottimizzazione. Non è (solo) questione di estetica: è questione di performance.

Media planning e stagionalità: il tempo è (quasi) tutto

Nel turismo, il “quando” è importante quanto il “cosa”. Una strategia efficace tiene conto dei flussi stagionali, dei picchi di domanda, delle finestre di prenotazione. Le campagne ADV devono essere pensate su base settimanale o addirittura giornaliera, in modo da intercettare il momento esatto in cui l’utente è pronto a prenotare.

Nei nostri progetti, siamo soliti lavorare con planning avanzati che incrociano dati storici, trend attuali e fattori ambientali e stagionali: strumenti che permettono di adattare la comunicazione in tempo reale, massimizzando l’efficacia dell’investimento.

I progetti che parlano da soli

Abbiamo avuto il privilegio di lavorare con realtà turistiche complesse: da brand di destinazione come Visit Abano Montegrotto, a gruppi alberghieri come Parc Hotels Italia, fino a hotel indipendenti come Hotel Patria ad Abano Terme o Hotel Biri a Padova. Ogni progetto ha richiesto un approccio personalizzato, e ha rafforzato la nostra convinzione: nel turismo non esistono ricette, ma percorsi da costruire insieme.

Proprio per questo a breve annunceremo la nascita di NOOOH, la nostra unit verticale dedicata a turismo, hospitality e Ho.Re.Ca. Una divisione che unisce creatività e performance, contenuti e tecnologia, strategia e gestione quotidiana. Perché oggi, nel turismo, non basta più comunicare: bisogna saper vendere esperienze. E farlo bene, ogni giorno.


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