Nativi digitali e nuovo “consumismo” tecnologico per le Generazioni Alpha e Z

Tendenze di consumo delle generazioni Alpha e Z - tra Moda, Intrattenimento, Gaming, Social Network e… Valori.

19 Dicembre, 2023 - ~ 9 minuti

In un mondo dominato dalla tecnologia, le nuove generazioni – specialmente la Generazione Alpha, ossia i nati dopo il 2010 – stanno ridefinendo il significato del “consumismo”.

Guidati da una familiarità innata con il digitale, questi giovani stanno plasmando la nuova economia e le scelte di acquisto delle famiglie, contribuendo a un mercato che vale miliardi. Dall’ultimo dispositivo elettronico alle scelte di vacanza, il loro impatto tecnologico è inconfondibile; ma, cresciuti nell’era della pandemia, ora anelano anche a esperienze autentiche: dai parchi tematici ai giocattoli trasversali.

Scopriamo l’impatto di questi giovani trendsetter in questo approfondimento su NOOO Borders, esplorando come la loro “sete di realtà” stia rimodellando il futuro dell’economia.

Le abitudini dei Nativi Digitali

Nell’era digitale, la Generazione Alpha si profila come un nuovo e potente protagonista nel panorama del consumo tecnologico. Con una spesa in Italia che raggiunge già i 7 miliardi di euro, questi giovani non solo determinano le tendenze di acquisto familiari, ma delineano con precisione il futuro del mercato. Dotati di console per videogiochi e tablet già a 9 anni e passando a smartphone e PC a 10 anni, si avvalgono di questi strumenti con una familiarità sorprendente. Lo smartphone emerge come il dispositivo di spicco per oltre il 64% dei ragazzi, seguito da console e tablet, e il 75% si avventura online per un’ampia gamma di attività, che comprendono anche l’acquisto di vestiti.

Questi dati suggeriscono una precoce e sofisticata immersione nel mondo digitale, ma sollevano interrogativi fondamentali: quali saranno i prossimi confini che la Generazione Alpha sposterà nel suo cammino verso l’età adulta? Come si evolverà il suo approccio al consumo, in un mercato in rapido cambiamento? Le risposte a queste domande non solo illumineranno le strategie future di sviluppatori e marketer ma potrebbero anche riscrivere le regole dell’engagement familiare e sociale con la tecnologia.

La Super Digitalizzazione tra i “postumi” della Pandemia

È innegabile che la pandemia di Covid-19 abbia accelerato la tendenza di avvalersi di tecnologie remote, aumentando la dipendenza da dispositivi smart e comunicazioni digitali. Tablet e computer sono diventati essenziali non solo per l’intrattenimento ma anche per l’istruzione, con un’incidenza che ha visto il 62% dei bambini iniziare a usare dispositivi tecnologici prima dei 5 anni.

Questi trend non sono semplici dati statistici; riflettono un cambiamento culturale profondo. La Generazione Alpha utilizza la tecnologia non solo per giocare ma anche per comunicare, interagire e informarsi. I social network, come TikTok e Instagram, e piattaforme come YouTube, non sono più semplici passatempi, ma veri e propri strumenti di espressione e apprendimento​​​​.

Tuttavia, questo non significa che le interazioni familiari tradizionali siano diventate obsolete. Recenti ricerche dimostrano che WhatsApp è il canale di comunicazione predominante per tutte le fasce di età, inclusa la generazione alpha, che lo utilizza per parlare con genitori e amici.

Dominio dell’abbigliamento sul mercato e rivincita degli outlet

Il mercato junior, che si rivolge a bambini e adolescenti, è un settore in rapida espansione e diversificazione. Secondo i dati, l’abbigliamento domina il mercato, rappresentando il 58% delle spese totali, con un fatturato impressionante di 4 miliardi di euro; ed è destinato a raggiungere l’astronomica cifra di 300 miliardi di dollari entro la fine del 2024, con un’accelerazione notevole prevista nei mercati dell’Asia-Pacifico.

Le dinamiche di questo mercato rivelano una predilezione per l’alta moda e la qualità, soprattutto tra i genitori di elevata estrazione sociale che non esitano a investire in brand rinomati per vestire i propri figli, spingendo il segmento di lusso a nuove vette.

Parallelamente, Brand che si posizionano nel segmento di mercato “value for money”, proponendo capi d’abbigliamento a prezzi competitivi, come H&M e PatPat, hanno recentemente ampliato le loro linee di abbigliamento per bambini, introducendo collezioni che spaziano dal casual all’innovativo, come l’abbigliamento tecnico per neonati e bambini di PatPat, lanciato a settembre 2022, o la collezione riciclabile di H&M per neonati, presentata ad aprile dello stesso anno​​.

Curiosamente, il canale outlet ha registrato una crescita dell’80%, suggerendo un cambiamento nel comportamento d’acquisto, con una maggiore inclinazione verso la scelta di prodotti di marca a prezzi accessibili.

L’immutabile appeal del Retail

In un’era segnata dall’avvento del digitale, il commercio al dettaglio sta navigando tra le acque mutevoli dei consumi globali. Recenti studi di mercato evidenziano un incremento del 5,5% nelle vendite online, una cifra che riflette un cambiamento profondo e duraturo nei comportamenti d’acquisto. Questa tendenza, che attraversa il tessuto economico mondiale, impone ai brand di moda un ripensamento radicale delle proprie strategie di distribuzione.

Tuttavia, la presenza fisica nel retail non ha perso il suo appeal. Grandi catene di abbigliamento continuano ad espandere la loro rete di negozi, rispondendo a una domanda in crescita che ancora preferisce l’esperienza di acquisto tangibile. Questo dualismo tra online e offline si manifesta con particolare evidenza nel settore dell’abbigliamento per bambini, un mercato che, secondo le proiezioni di Euromonitor International, vedrà l’Asia Pacifico mantenere la sua posizione di leader anche nel 2024. Si prevede che la regione beneficerà di un aumento demografico infantile e di un incremento del reddito disponibile, in particolare in paesi come India e Cina, dove la crescita economica sta trasformando il panorama del consumo.

Il mercato italiano: un connubio tra tecnologia e sensorialità

Il mercato italiano, con un occhio propositivo verso l’innovazione, si confronta con le sfide imposte da questa evoluzione digitale. La ripresa economica, in parte rallentata da un settore tecnologico in cerca di rapido rinnovamento, potrebbe trovare un’ancora di salvezza nell’unione tra moda sartoriale e tecnologia.

Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), la penetrazione di soluzioni tecnologiche avanzate nel design e nella produzione di abbigliamento è in crescita, segnalando un potenziale inesplorato per il settore. In modo particolare, l’industria della moda italiana per bambini è determinata a fondere il senso estetico della tradizione sartoriale italiana con l’innovazione tecnologica. Questa simbiosi potrebbe non solo elevare la qualità e la personalizzazione del prodotto, ma anche aprire nuove vie per un commercio più sostenibile e interattivo.

In quest’ottica, i brand italiani stanno già esplorando partnership tecnologiche, come dimostrano le collaborazioni tra storici nomi della moda e start-up di e-commerce. L’obiettivo è di creare un ecosistema di vendita che vada oltre il semplice acquisto, incentivando una customer experience che intrecci la praticità dell’online con la sensorialità dell’offline.

La Rivoluzione del Second-Hand

Il mercato second-hand in Italia non è più una nicchia di appassionati del vintage o una soluzione economica per i più parsimoniosi, ma si è trasformato in un colosso economico da 23 miliardi di euro negli ultimi anni. Questo fenomeno riflette una svolta culturale verso l’economia circolare, con i giovani consumatori che si orientano sempre di più verso scelte sostenibili e consapevoli.

In questo scenario, le aziende si trovano di fronte a una sfida imminente: reinventare le proprie strategie di mercato per soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più digitale e informato.

L’obiettivo per le aziende ora è di intercettare e coinvolgere i consumatori, in particolar modo quelli più giovani, nei luoghi dove essi trascorrono il maggior tempo: online.

Le statistiche dimostrano infatti che il 60% dei Millennials e della Gen Z preferisce acquistare prodotti di seconda mano tramite piattaforme digitali, come evidenziato da un report di ThredUp, un trend che non mostra segni di rallentamento.

Le piattaforme di vendita più amate

Il commercio online di articoli usati è diventato un punto di contatto cruciale, non solo per le transazioni, ma anche per la costruzione di un rapporto fedele con il cliente. Piattaforme come Depop e Vinted hanno registrato un aumento delle vendite del 35% nell’ultimo anno, sottolineando la vitalità di questo settore.

Un rapporto di ThredUp prevede che il mercato globale del second-hand crescerà fino a raggiungere i 64 miliardi di dollari nel 2024, superando il fast fashion.

Le aziende stanno quindi ripensando le proprie strategie per diventare più flessibili, interattive e personalizzate. Alcune stanno già introducendo iniziative di buy-back e programmi di fidelizzazione che premiano il comportamento di consumo consapevole. In Italia, l’ascesa del second-hand sta anche spingendo i retailer a collaborare con start-up tecnologiche per offrire una migliore esperienza di vendita online, combinando l’efficienza digitale con un tocco personale.

Brand e Valori: L’Imperativo della trasparenza per le nuove generazioni

La nuova frontiera del consumo si apre all’insegna della trasparenza e dell’autenticità dei Brand. Nel contesto attuale, il giovane consumatore, informato e iper connesso, privilegia le aziende che non si limitano a vendere un prodotto, ma offrono una storia, un insieme di valori con cui identificarsi. La narrativa del brand, pertanto, assume un ruolo centrale nel dialogo con queste nuove generazioni, che esigono trasparenza non solo nell’origine e nella qualità dei prodotti, ma anche nelle pratiche aziendali che riguardano la sostenibilità e la responsabilità sociale.

Le ricerche di mercato dimostrano che oltre il 70% della Generazione Z e dei Millennial preferisce spendere i propri soldi in marchi che dimostrano un impegno verso l’impatto ambientale e sociale, come evidenziato in un report di Nielsen. Le aziende stanno quindi intensificando le proprie campagne di comunicazione per evidenziare gli sforzi compiuti in ambito di eco-sostenibilità, come la riduzione dell’impronta di carbonio, l’utilizzo di materiali riciclati o il supporto a comunità locali.

Non si tratta più solo di etichettare un prodotto come “green” o “etico”, ma di integrare queste qualità all’interno dell’intero processo produttivo e aziendale. Le imprese che riescono a fare ciò diventano pionieri di un nuovo paradigma, dove l’etica diventa un asset competitivo. La trasparenza diviene così una dichiarazione di principio, che si manifesta attraverso audit indipendenti, certificazioni riconosciute e un dialogo aperto e onesto con i nuovi consumatori.

Giochi Trasversali: un trend in ascesa

Nell’ambito dell’industria ludica, l’associazione di categoria Assogiocattoli ha constatato un incremento del 22% nel mercato dei giocattoli, un dato che riflette un cambiamento significativo nelle dinamiche di consumo. In particolare, il mercato dei giochi trasversali ha registrato un aumento delle vendite del 5% nell’ultimo anno, una crescita che segnala l’espansione del settore oltre i confini tradizionali.

I giochi trasversali, che includono prodotti iconici come i set LEGO e le figure collezionabili Funko Pop!, stanno attraendo l’interesse non solo dei più giovani ma anche degli adulti, con un incremento globale dell’8% per LEGO, sostenuto principalmente dalle linee Technic e Architecture. I Funko Pop!, dal canto loro, hanno registrato una crescita del 10% nel loro fatturato annuale. Il dato interessante è che questi giocattoli stanno diventando un punto di incontro per diverse generazioni, con il 60% degli adulti che acquista i set LEGO per uso personale e il 40% dei collezionisti di Funko Pop! che supera i 30 anni.

Il rinnovato interesse per i giochi trasversali evidenzia una tendenza sempre più marcata verso l’inclusione di esperienze di apprendimento ed intrattenimento nelle attività di svago. Questa tendenza sta modificando il panorama dell’intrattenimento, dimostrando che il gioco è un’attività che non conosce età e che può fungere da collante culturale tra le diverse fasce di età, introducendo nuovi segmenti di consumatori e creando un terreno comune per l’interazione sociale e il legame tra le generazioni.

I Parchi Tematici: Nuovi epicentri culturali del tempo libero

Nell’ambito dell’intrattenimento, i parchi tematici stanno guadagnando un ruolo sempre più centrale nella cultura del tempo libero, emergendo come pilastri di un fenomeno che va oltre la semplice attrazione turistica. L’incremento del 6% nella loro popolarità non è solo una statistica isolata, ma il sintomo di una tendenza che abbraccia l’apprendimento esperienziale e il divertimento trasversale a tutte le età. Questi spazi immersivi, progettati per stuzzicare la fantasia e stimolare l’avventura, si sono trasformati in veri e propri mondi narrativi dove le famiglie possono immergersi in storie e ambientazioni che spaziano dai classici fiabeschi ai moderni blockbuster cinematografici.

È interessante notare come il design dei parchi tematici si sia evoluto per diventare sempre più inclusivo, offrendo esperienze che possono essere apprezzate sia da bambini che da adulti. Questa evoluzione si riflette anche nella varietà delle attrazioni offerte: da montagne russe ad alta tecnologia che sfidano i confini del brivido, a aree tematiche che offrono un tuffo nell’apprendimento interattivo, dimostrando come il divertimento possa essere abbinato all’educazione in modo armonioso e stimolante.

L’impegno nel creare esperienze che siano allo stesso tempo formative e divertenti ha portato alla realizzazione di workshop e laboratori all’interno dei parchi tematici, dove i più piccoli possono esplorare la scienza, l’arte e la storia in un contesto ludico, mentre gli adulti possono riscoprire la meraviglia dell’apprendimento giocoso.

I Mega Trends

Diversamente dai Millennials, che hanno assistito alla fine dell’espansione economica post-bellica e sviluppato un idealismo forte, la Generazione Z si è affacciata in un’epoca di incertezze economiche, adottando un atteggiamento più pragmatico e realista verso il futuro.

La ricerca condotta dall’Istituto Piepoli e dalla Enel Foundation ha evidenziato come i giovani italiani tra i 13 e i 27 anni siano ottimisti e curiosi, nonostante le preoccupazioni per l’incertezza economica e la crisi ambientale. Queste preoccupazioni si riflettono nelle loro scelte di consumo, con un forte orientamento verso la sostenibilità ambientale, personale ed economica. Cambiamenti climatici, consumi consapevoli e digitalizzazione sono riconosciuti come pilastri della società futura e punti chiave su cui si reggerà il domani.

Le tendenze emergenti, identificate come mega trends, includono la ricerca di un maggiore valore dal denaro, l’integrazione delle nuove tecnologie nella vita quotidiana, il desiderio di esperienze gratificanti nel consumo, la sensibilità al cambiamento climatico e all’ecologia, le influenze orientali e la necessità di sentirsi sempre inclusi e rilevanti.

Questi trend mettono in evidenza un futuro che si allontana dalle promesse di una globalizzazione cieca ai bisogni del pianeta e delle persone, indicando un percorso verso uno sviluppo più sostenibile e consapevole. Le aziende, pertanto, necessitano di stabilire un dialogo con queste generazioni, coinvolgendole attivamente anziché lasciarle semplici testimoni dei cambiamenti in atto.

Videogiochi: Oltre il divertimento, una finestra sullo sviluppo cognitivo

Nell’era digitale, il linguaggio dei media si trasforma e si adatta continuamente, e il settore dei giochi non fa eccezione. I dati emergenti di una ricerca Doxa Junior rivelano una presenza marcata dei videogiochi tra i giovani italiani, con una penetrazione che varia in base all’età: dal 50% dei bambini dai 5 ai 7 anni fino all’88% tra i 14-16enni, molti dei quali appartengono alla Generazione Z.

La fascinazione per i videogiochi non conosce limiti di età, come dimostra l’uso crescente delle console, che varia dal 27% al 63% in relazione all’età dei giocatori. Queste piattaforme sono diventate veri e propri ambienti digitali di incontro, sottolineando l’importanza della componente sociale nel gaming.

L’interesse si estende ai minori stranieri residenti in Italia, che oggi rappresentano circa 1,3 milioni di individui, con una presenza significativa di comunità provenienti da Romania, Marocco, Albania e Cina. Questa demografia diversificata presenta opportunità uniche per le aziende che cercano di penetrare mercati multiculturali.

Competenza Tecnologica e Sfide Emotive

Il crescente dominio della tecnologia nelle vite dei giovani ha sollevato interrogativi sull’impatto che può avere sulle nuove generazioni. Ricerche di settore, come quelle condotte dall’istituto Tips, hanno gettato luce su una correlazione tra l’agilità digitale e le sfide emotive. Un esempio rilevante è il calo della tolleranza alla frustrazione, un tratto che si è ridotto del 30% nei giovani di età compresa tra i 10 e i 15 anni, confrontato con i dati storici.

Inoltre, la riduzione della capacità di attenzione media, che è scesa a 45-50 minuti, suggerisce un cambiamento nelle dinamiche cognitive, potenzialmente attribuibile all’impatto di tecnologie in rapida evoluzione. Queste statistiche, benché allarmanti, aprono la strada a una comprensione più profonda dell’impatto del digitale sull’evoluzione comportamentale.

Confrontando questi dati con rapporti internazionali come il Global Digital Report, emerge che la fascia di età 10-15 anni trascorre fino a sette ore al giorno online. La relazione tra l’uso prolungato di dispositivi digitali e la ridotta capacità di attenzione diventa quindi un punto chiave per indagini future. L’approccio alla soluzione di queste sfide emotive e comportamentali potrebbe risiedere in un equilibrio più calibrato tra tecnologia e sviluppo personale. Programmi educativi che includono “digital detox”, con periodi senza uso di dispositivi elettronici, sono stati suggeriti da psicologi come metodo per migliorare la concentrazione e la pazienza nei giovani. Allo stesso tempo, iniziative che promuovono l’alfabetizzazione digitale responsabile stanno guadagnando trazione, suggerendo che l’educazione digitale dovrebbe includere anche la gestione delle emozioni e l’attenzione allo sviluppo sociale.

In questo contributo, abbiamo avuto il piacere di esplorare le intricate correnti del nuovo consumismo che animano le giovani generazioni di nativi digitali, un viaggio che ci ha condotto attraverso le vivaci vie della moda, i mondi immersivi del gaming e i sentieri sempre più battuti dei valori etici. È evidente che questi consumatori non solo acquistano prodotti, ma scelgono storie, aderiscono a filosofie e sostengono cause, con un clic consapevole che va oltre il superficiale.In questa era di cambiamento, con NOOO Borders desideriamo continuare a impegnarci per fornire non solo analisi e dati, ma anche per offrire una piattaforma che celebra la diversità e promuove l’inclusività.